La Libertas ricorda Franco La Dolcetta

Giovedì 07 Marzo 2019 16:57 stefano
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Più fatti che parole. Più iniziative che proclami. Più sensibilità che esteriorità. Chi ha avuto la fortuna e l’opportunità di conoscerlo e frequentarlo, Franco La Dolcetta lo ricorda così.

E’ passato ormai un mese dalla sua scomparsa ma il segno di ciò che ha fatto e costruito, in 70 anni di vita pubblica e privata, nello sport come nel lavoro, in famiglia come in mezzo alla gente, è tranquillamente destinato a resistere al logorio del tempo che passa e le figure per così dire marginali tende a dimenticarle. Lui, sicuramente, questo rischio non lo corre. Forse anche per questo è bello ricordarlo adesso che il dolore per la morte, ben lontano dall’essere cancellato, viene però giorno dopo giorno mitigato dalla sua convivenza con la quotidianità che scorre e inevitabilmente occupa i pensieri di noi terreni.

 

Il segno delle sue opere, dicevamo. Quello che ha lasciato nello sport è sotto gli occhi di tutti, e del mondo Libertas in particolare. La Dolcetta è stato presidente provinciale di Cuneo per più di 20 anni e poi presidente Onorario, quando il testimone è passato nelle mani di Pietro Marro. Ha ricoperto anche il ruolo di consigliere nazionale ma, al di là delle cariche comunque significative a risaltare è, soprattutto ora, la qualità del suo impegno, in qualunque settore si cimentasse. Dal campo scolastico (insegnante e vicepreside dell’Itis), a quello umanitario, nell’ambito del quale, ad esempio, fondò i “Volontari del soccorso” della Croce Rossa cuneese. Concreto e lungimirante, sapeva programmare il presente ma anche guardare oltre. Come quando creò le basi, nella pallavolo femminile, di quella squadra che adesso milita nel campionato di serie A1. O come quando, nel 1994, fece nascere l’Associazione Amico Sport per favorire l’attività dei disabili, divenuta negli anni sempre più attuale e ampia nel contesto sportivo non solo regionale.

Personaggi così, a prescindere da ogni altra considerazione, quando ci lasciano meritano almeno una promessa: quella di fare tutto il possibile perché il frutto della loro semina non vada sprecato. Ci proveremo, Franco.

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