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Tutti in vasca, appassionatamente. Protesa a ridare la maggior normalità possibile alla propria attività, dopo averla adeguata alle restrizioni richieste dalla fase più acuta dell’emergenza pandemica, la Libertas piemontese torna a riproporre i suoi tradizionali appuntamenti.
Nella fattispecie, i campionati regionali – circuito provinciale di nuoto che hanno radunato lo scorso sabato 3 dicembre, alla piscina torinese della Vigone, atleti di 4 società: ESL Nuoto Torino, Safa2000, Alba Nuoto e Libertas Nuoto Rivoli, già elencate nell’ordine della classifica generale di fine pomeriggio, rispettivamente con 471, 348, 247 e 125 punti.
Ma, come sempre accade nelle manifestazioni dove l’aspetto promozionale giustamente prevale su quello agonistico, non è il criterio tecnico ad assumere la rilevanza principale. A vincere alla fine è davvero stato l’entusiasmo collettivo, quello che ha animato ogni singola bracciata dei più piccoli (alcuni nati nel 2015) come dei neomaggiorenni (classe 2004) nell’arco delle 40 gare (35 individuali e 5 di staffetta) in cui si è articolata la rassegna, caratterizzata da numeri quantitativamente apprezzabili, sebbene in parte condizionati dalle prime influenze di stagione. Particolarmente apprezzato l’epilogo di giornata, dedicato alla 4x50 stile libero nella versione “mista”, cioè con ogni quartetto composto da due femmine e due maschi.
Dopodiché, un minimo di gerarchia meritocratica anche in questi casi traspare ed è giusto evidenziarla. Ad esempio applaudendo alla prestazione d’insieme dei padroni di casa della ESL che si sono imposti esattamente nella metà (20) delle prove previste da un menù dedicato alle categorie Giovanissimi, Allievi, Ragazzi, Juniores, Cadetti e Seniores. Ma anche celebrando gli 8 successi della Safa2000, i 7 dell’Alba Nuoto e i 5 della Libertas Rivoli.
In sintesi, il modo migliore per rimettere in moto, pardon in acqua un movimento che il covid ha inevitabilmente rallentato, per un certo periodo persin fermato, senza però scalfirne d’una virgola motivazioni e voglia di ripartire. Come, anzi più di prima.
Rimettersi in cammino, dopo la pausa estiva, non è mai semplice, in tutti i campi. E pure lo sport, forse il settore per eccellenza più idoneo a riuscirci con relativa facilità, ha bisogno dei suoi tempi e spazi per farlo bene.
Tradizione, sudore, senso di appartenenza, voglia di misurarsi. C’è un po’ di tutto ciò nell’animo volitivo e indomito che ha ispirato e convinto i partecipanti alla quarta edizione della Via Francigena Marathon Val di Susa a mettersi ancora una volta in gioco, nonostante le calure opprimenti di questo inizio d’estate.