Mulè e Kumiai, sfida al disagio socio-economico

Lunedì 28 Marzo 2022 19:51 stefano
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Ci sono tante piaghe della società contemporanea che lasciano strascichi evidenti sulla collettività: la povertà, le malattie, l’intolleranza e l’indifferenza, per citarne 4 più o meno a caso.


Ce n’è poi una più subdola, meno apparente ma non per questo meno deleteria, che anzi in qualche modo ingloba le altre e da esse per certi versi discende: si chiama disagio, nel senso più ingombrante del termine.

 

Il disagio provoca fragilità, soprattutto quello socio-economico e sovente si accompagna ad altre negatività quali la carenza culturale e la precarietà. A volte si percepisce chiaramente, più spesso invece s’incunea nella vita quotidiana, quasi si nasconde e sta alle persone e associazioni dotate di particolare sensibilità individuarlo, affrontarlo, sconfiggerlo.

Anche per questo, la Libertas ha fatto della lotta al disagio uno dei propri cavalli di battaglia (a maggior ragione adesso che la “ricostruzione” post covid necessita di iniziative forti e soprattutto concrete) inserendolo fra i target in cui si articola il progetto “Gioca allo sport, cambia il mondo”. Dal generale al particolare, il testimone è stato prontamente raccolto, secondo tradizione, dal Centro Provinciale di Torino che ha individuato nell’ASD Team Mulè e nella S.S.D. a.R.L. Kumiai (già da tempo attive sia sul fronte promozionale sia dal punto di vista agonistico) le società più indicate per concretizzare sul territorio i dettami dell’iniziativa in oggetto, il cui scopo è fornire un sostegno per l’incremento della pratica sportiva nelle fasce sociali più in difficoltà che, viste le ristrettezze finanziarie, non potrebbero altrimenti effettuarla. Il diritto allo sport (ma anche al gioco) diventa quindi una chance di formazione e si porta dietro altri due obiettivi irrinunciabili: accrescere l’autostima dell’individuo e favorirne uno sviluppo della personalità equilibrato.

Il Team Mulè vive soprattutto sul vulcanico dinamismo di Alfredo: presidente, maestro, Cavaliere dello Sport ma innanzitutto grande appassionato, entrato nel mondo del Taekwon-Do quasi come un pioniere e se vogliamo per vocazione, poi capace di crescere sempre più (seppur fra mille difficoltà, specie all’inizio) fino a diventare un punto di riferimento, non solo sportivo, per Vinovo e dintorni.

Dotato di grande spirito di iniziativa, abile a cavalcare nella giusta misura i nuovi orizzonti comunicativi dei media (soprattutto i social), Alfredo Mulè ha presto coinvolto i figli Gaia e Lorenzo (ora affermati istruttori) e può contare sull’esperienza di Tarcisio Martella, Gran Master IX dan e presidente dell’ITF Union Italia. La sua è un’attività a 360 gradi, con particolare attenzione per i problemi emergenti, come dimostrano gli appositi corsi anti-bullismo organizzati in questi anni. Il tutto sempre nel rispetto dei valori-base della disciplina: cortesia, integrità, perseveranza, autocontrollo e spirito indomito.

La SSD Kumiai nasce nel 2011 dalla fusione di diverse società che collaboravano già da qualche anno, come il Judo Kimochi di Alpignano, l’MK Team di Druento e il Club 2001 di Avigliana. Kumiai in giapponese vuol dire unione ed è proprio in linea con questa definizione che il nuovo club si forma e cresce con rapidità pari all’efficacia. Già nel 2012 arriva la sede unica (a Druento) e man mano le attività aumentano: via libera al fitness e wellness, anche se il judo resta il nucleo forte del team. Con oltre 100 atleti dai 3 ai 20 anni, la Kumiai veleggia costantemente nei piani alti del panorama nazionale della FULKAM e festeggia la convocazione in azzurro dei suoi migliori atleti. Ma l’attività prosegue parallelamente sul binario socio-promozionale, con nuove iniziative e l’apertura nei confronti di società che, pur conservando le proprie specificità, operano di concerto con la Kumiai a Bolzano e a Martina Franca.

Quanto al Progetto, sotto l’attenta guida di Lisa Martina (allenatrice e cintura nera 4° dan di judo) e del responsabile del corso Andrea Comitangelo è in svolgimento un nutrito programma di avvenimenti con verifiche in itinere e momenti di sintesi del lavoro effettuato, fra cui la consegna delle cinture (19 febbraio) e gli allenamenti collegiali calendarizzati ad aprile e maggio.

Che sia taekwondo o judo, il filo conduttore resta in sintesi piacevolmente uguale: una pratica sportiva sana, rispettosa degli altri ma anche se non innanzitutto di sè stessi e dei propri valori, ispirata costantemente dal desiderio di difendere e non da quello di offendere. In una parola, lo sport. Ma quello con la s maiuscola.

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